25 giugno 2021

 




Partito Comunista dei Lavoratori - Genova
Invia un messaggio
Ancora una volta i lavoratori dell'ex Ilva scendono in strada.
Manifestano, giustamente, la loro rabbia e il loro dissenso per la decisione dell'azienda di mettere tutti i 900 dipendenti in cassa integrazione. Il settore siderurgico non è in crisi, tuttavia i dirigenti non si rivedono e soprattutto non si ravvedono su questa decisione. Come militanti del Partito Comunista dei Lavoratori, e come genovesi, siamo stati sempre al loro fianco. Hanno lottato, manifestato, presidiato spesso in questi anni per il loro futuro lavorativo sempre incerto, oscuro. Colmo di attese deluse. Accordi saltati. Incertezze. Migliaia di lavoratori con il loro posto a rischio. Unici, e sempre loro, a pagare per scellerate decisioni o negligenze. E Genova, come città, lo sa bene. Altre fabbriche hanno lottato e pagato con licenziamenti o delocalizzazioni. Non ci siamo dimenticati della Piaggio Aereonautica, di Eriksson, di Leonardo, e molte altre, anche piccole e medie aziende. A catena, altre realtà, hanno chiuso. Le sorti di Genova hanno pagato a caro prezzo queste chiusure. In tutto questo il governo? Il 28 giugno il ministro Andrea Orlando, incontrerà le organizzazioni sindacali e le rsu. Lo striscione di apertura del corteo scriveva appunto: Governo servo complice di Mittal. Queste parole descrivono, e ci raccontano, la realtà dei fatti. Non ci può essere fiducia alcuna in governi che hanno tradito le aspettative di lavoratori e pensionati.
Governi privi di vera volontà nei confronti del mondo sociale, che non migliorano affatto le condizioni di un paese allo sfascio. Slogan, passarelle, parole di circostanza date in pasto ai media, non risolvono i problemi legati al mondo del lavoro, strettamente legato alla vita di ognuno di noi. Al quindici del mese, centinaia di famiglie hanno finito i soldi. La parola basta è d'obbligo. Tutti devono avere un lavoro sicuro nel tempo, tutele personali e retributive. Solo così si può vivere dignitosamente. Per tutti questi motivi, il Partito Comunista dei Lavoratori, sostiene questa ennesima vertenza dei lavoratori ex Ilva. Già provati, per anni di lotte, per incertezze sul proseguo del lavoro stesso, per vane aspettative, per scarse tutele, ambientali( a Taranto vi è un tasso di inquinamento e mortalità altissimo...), per cause civili e penali ai loro dirigenti, per cambi di proprietà, incertezze. Per questi motivi siamo con loro, con tutti i lavoratori e le loro famiglie, auspicando, risposte positive e interventi , subito, atti a risolvere questa ,loro, ennesima doccia fredda.