11 agosto 2019

La crisi del governo Conte. Per un'alternativa di classe contro la destra


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«Chiedo al popolo italiano pieni poteri». Il ministro degli interni più reazionario del dopoguerra svela il proprio progetto bonapartista. Non il fascismo, ma neppure un ordinario centrodestra in una normale logica di alternanza. Il progetto di Salvini è quello di un regime Orban all'italiana, fondato su un blocco sociale nazionalpopolare e sulla concentrazione dei poteri nelle mani dell'esecutivo. È nel nome di questo progetto che il ministro degli interni ha operato lungo l'arco di un anno, tra strette forcaiole contro i migranti, demagogie reazionarie sull'ordine pubblico, invocazione di rosari e Madonne, con la piena complicità del M5S. È nel nome di questo progetto che Salvini ha aperto la crisi del governo Conte, rompendo con M5S.


I FATTORI DELLA CRISI POLITICA

Il governo M5S-Lega era minato sin dalle origini dalla natura plebiscitaria del progetto salviniano, oltre che dalla contraddizione tra i blocchi sociali delle due destre che lo componevano. Il ribaltamento dei rapporti di forza tra Lega e M5S, certificato dal voto europeo, ha precipitato questa contraddizione. L'iniziativa di rottura da parte di Salvini si pone in questo quadro. Diversi fattori combinati hanno spinto in questa
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