27 marzo 2019

P.Barnard "Bisturi sulla via della seta"


 

Trieste, ma anche Genova, abbracciano entusiaste l’espansione portuale in collaborazione col colosso cinese China Communications Construction Co. (CCCC), parte degli accordi fra Italia e Cina di questi giorni. Il tutto significa, fra l’altro, un enorme volume di navi cargo in progressivo aumento nei due porti.

Ecco i rischi di cui pochissimo si parla, meno che meno da parte del governo. Qui riassunti, poi l’approfondimento:

1) Trieste e Genova possono trasformarsi in cloache d’inquinanti cinesi, avvelenando i cittadini e costringendo le amministrazioni a costi per danni di centinaia di milioni. Il governo ci ha pensato?

2) Gli investitori cinesi sono spietati, un solo sciopero di lavoratori portuali italiani, una sola vertenza ambientale italiana, e ci possono far causa per milioni o anche miliardi. Il motivo è qui sotto.

3) L’Italia dal 1985 ha firmato un trattato bilaterale (BIT) con la Cina, ancora valido, dove l’Italia s’impegna a rispettare la micidiale Risoluzione delle Dispute tra Investitore e Stato (ISDS), dove qualsiasi investitore cinese può far causa all’Italia se ritiene che le sue leggi gli danneggino il business. I termini dei processi sono scandalosamente sbilanciati verso le mega aziende. Poi c’è l’insidia degli eventuali lavoratori a contratto…

4) Su Trieste incombe la figura del Presidente dell’Autorità Portuale, Zeno D’Agostino, che sta esultando per gli accordi con la CCCC cinese. Assieme a lui esultano il suo omologo di Genova Signorini e il sottosegretario Geraci. Ma alla stampa italiana dicono una cosa, mentre a quella straniera ne dicono ben altra...

5) Tutti oggi sanno cosa sia la Nuova Via della Seta. Ma vi hanno mai parlato di… quell’altra Via, e sempre cinese? Il rischio è che Genova e Trieste s’ingolfino di mega strutture portuali, spendano (o s’indebitino di) centinaia di milioni, poi fra pochi anni i cinesi annunciano che hanno trovato vie più economiche per le loro merci, e Genova e Trieste rimangono ipertrofizzati mostri di ferro ad arrugginire con il traffico in calo, crolli economici, più i veleni di cui al punto 1).

Iniziamo.

Trieste-Genova: l’ambiente.

Cosa vi dice, genovesi e triestini, il fatto che i 4 porti più inquinanti al mondo sono ad alta intensità di navi cargo cinesi? Sono in ordine: Singapore, Hong Kong, Tianjin e Port Klang. E’ un caso che nessuno di essi sia in USA o in Europa?

I porti commerciali ‘vomitano’ oltre 20 milioni di tonnellate di CO2, Ossidi di Azoto, Ossidi di Zolfo, Diossido di Azoto, Metano, e del micidiale PM10 materiale particolato, all’anno. E’ noto che
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