20 ottobre 2019

Riduzione dell’uso di Benzodiazepine in pazienti di Cannabis Medica


Cannabis Medica benzodiazepine - Cannabiscienza
E’ possibile ridurre l’utilizzo di benzodiazepine come Xanax o Valium utilizzando Cannabis Medica? Analizziamo una pubblicazione del 23 Settembre 2019 apparsa su Cannabis & Cannabinoid Research.
Reduction of Benzodiazepine Use in Patients Prescribed Medical Cannabis - Cannabiscienza

Indice


1. Il Journal Cannabis & Cannabinoid Research

Fondata nel 2016 e attualmente sotto la guida scientifica di Daniele Piomelli -professore di farmacologia e chimica biologica dell’Università di Irvine in California, USA- Cannabis and Cannabinoid Research è la prima rivista dedicata all’esplorazione scientifica, medica e psicosociale della Cannabis Medicinale, dei cannabinoidi e del Sistema Endocannabinoide.
Anche questa rivista, come tutte quelle autorevoli in campo scientifico, si basa sul procedimento peer-reviewed (termine che potrebbe essere tradotto in italiano come “valutazione tra pari”), ad indicare che la selezione degli articoli viene effettuata da specialisti del settore che ne verificano la congruenza e la validità scientifica.

Nel numero online di settembre, Cannabis and Cannabinoid Research presenta una ricerca sulla riduzione dell’uso di benzodiazepine in pazienti a cui è stata prescritta Cannabis Medica.

2. Le benzodiazepine: perché diminuirne l’utilizzo

Le benzodiazepine sono farmaci di prima scelta nel trattamento di una varietà di condizioni neurologiche, come insonnia, ansia, abuso di alcol, convulsioni e disturbi della spasticità. Questi effetti sono dovuti ad un’amplificazione della segnalazione neurale inibitoria, principalmente attraverso i recettori dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA).
In Canada (dove è stata effettuata la ricerca, ndr) l’utilizzo di questi farmaci è compreso tra il 5% e il 10% della popolazione. Le benzodiazepine sono considerate farmaci relativamente sicuri, soprattutto rispetto ai loro predecessori, i vecchi sedativi ipnotici come i barbiturici.
Tuttavia, come per ogni farmaco, essi possono provocare degli effetti collaterali abbastanza comuni, come atassia, vertigini, sonnolenza, affaticamento, reazione rallentata e debolezza muscolare.
Va peggio con l’utilizzo a lungo termine (spesso legato anche ad un errato concetto di automedicazione), dove le complicanze includono mancanza di concentrazione, dipendenza, tolleranza e

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