28 aprile 2021

 


Terza ondata: una strage “per colpa di bambini e non vaccinati” ----------------COSA...?----------------

Indagine: un modello del governo britannico prevede che i completamente vaccinati avranno il maggior numero di morti nella terza ondata e daranno la colpa ai bambini e ai non vaccinati

 The Daily Expose – 11 aprile 2021 Un documento elaborato per conto del governo britannico, intitolato “Summary of further modelling of easing of restrictions – Roadmap Step 2” (Sintesi dell’ulteriore modellazione dell’allentamento delle restrizioni – Fase 2 della tabella di marcia) che li consiglia sulle conseguenze della riapertura del paese, ha dichiarato che una terza ondata è inevitabile e che sarà colpa dei bambini e di coloro che rifiutano i vaccini sperimentali Covid-19.

Deluderà anche milioni di ingenui cittadini britannici che credono che la vita tornerà alla normalità a partire dal 21 giugno 2021, il fatto che il documento, preparato dallo Scientific Pandemic Influenza Group on Modelling, conferma che le misure di attenuazione e le indicazioni a lungo termine rimarranno in vigore oltre quella data.

Il documento, che senza dubbio sarà seguito alla lettera dal governo britannico per la sua costante ammissione di essere “guidato dalla scienza”, utilizza due modelli per prevedere il risultato dell’allentamento delle restrizioni insieme al programma di vaccinazione per tutto l’anno. Uno dei modelli è stato preparato dal famigerato Imperial College, mentre l’altro modello dall’Università di Warwick.

L’Imperial College, con l’assistenza del professor Neil Ferguson (tristemente) noto per sbagliare molto spesso le previsioni, è stato quello che ha prodotto il modello estremamente esagerato utilizzato dal Regno Unito e dagli Stati Uniti per giustificare l’imposizione di restrizioni draconiane nel marzo 2020. Tuttavia, stranamente, questa volta il loro modello è leggermente più ottimista di quello prodotto dall’Università di Warwick.

Ma mentre i numeri e le date differiscono di poco, tutto il resto rimane lo stesso, ed è qui che le cose diventano leggermente strane.

La sezione 31 del documento afferma che entrambi i modelli sono basati su un impiego estremamente elevato dei vaccini Covid-19 e non hanno preso in considerazione alcuna immunità calante o “variante di fuga” (questa è una carta che non è stata giocata abbastanza e possiamo aspettarci di vederla per la fine dell’estate 2021). Ma entrambi i modelli prevedono ancora una terza ondata significativamente pericolosa nonostante l’impiego di uno scenario migliore all’interno del modello, e indovinate a chi daranno la colpa? – Ai bambini e ai non vaccinati.

Il documento afferma che “la recrudescenza è il risultato di alcune persone (per lo più bambini) che non sono idonee alla vaccinazione, altri che scelgono di non fare il vaccino e altri che sono vaccinati ma non perfettamente protetti.”

Cosa possiamo dedurne da tutto ciò? Beh, torniamo indietro al marzo 2020, quando le autorità dissero al popolo britannico che avevano bisogno di “tre settimane per appiattire la curva”. Tredici mesi dopo il Regno Unito sta ancora cercando di “appiattire la curva” e il governo britannico continua a spostare i paletti. Per esempio, guardiamo a ciò che il segretario alla Sanità Matt Hancock ha detto negli ultimi mesi – “Il vaccino è la nostra via per il ritorno alla normalità“.

Ora che i più vulnerabili alla presunta malattia da Coronavirus sono completamente vaccinati, diamo un’occhiata a ciò che Matt Hancock sta dicendo – “I test regolari sono la nostra via per tornare alla normalità“. Spostando nuovamente i paletti.

Le autorità sono riuscite a ingannare il pubblico con la farsa del Covid-19 per oltre un anno, anno in cui sono riusciti ad ottenere il potere definitivo sul popolo britannico; pensate onestamente che ci rinunceranno ora?

La prossima domanda che dovrebbe essere sulla bocca di tutti è “perché le autorità vogliono così disperatamente vaccinare ogni uomo, donna e bambino?” I dati mostrano che il presunto Covid-19 uccide solo lo 0,2% di coloro che infetta. Mostra anche che la stragrande maggioranza delle morti riguarda coloro che hanno più di 85 anni e hanno patologie preesistenti. Anche tra i 60 e gli 85 anni il rischio di morire non è significativo, a meno che la persona non abbia già una grave patologia di base. Ma i dati mostrano anche che le probabilità di chi ha meno di 60 anni di soffrire di una malattia grave e di morire sono talmente ridotte che il numero è trascurabile. Quindi chiediamo di nuovo, perché le autorità sono così ansiose di vaccinare ogni uomo, donna e bambino?

Tenendo conto di tutto ciò e applicandolo all’affermazione fatta nel documento che la ricomparsa prevista sarà “la conseguenza del fatto che alcune persone (per lo più bambini) non sono idonee alla vaccinazione, altri scelgono di non farsi vacinare e altri sono vaccinati ma non perfettamente protetti“, non riuscite a vedere che questa è una strategia per giustificare la vaccinazione dei bambini? Anche se il rischio che sviluppino i sintomi della Covid-19 è quasi nullo. È anche uno stratagemma per giustificare l’ostracizzazione di coloro che si rifiutano di prendere parte a quello che è una sperimentazione di massa sugli esseri umani a causa dei trial di fase tre dei vaccini Covid-19 che non finiranno prima del 2023. È sicuro che ciò sarà usato per giustificare l’introduzione di un sistema di “passaporto vaccinale”, ovvero di lasciapassare per la libertà.

La parte successiva del documento afferma, in relazione alla terza ondata prevista, che “la recrudescenza dei ricoveri e dei decessi è dominata da coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino, che comprendono rispettivamente circa il 60-70% dell’ondata“.

Cosa? Ci deve essere un errore! I ricoveri e le morti riguarderanno soprattutto coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino?

Leggendo ulteriormente il documento e saltando alla sezione 56 possiamo chiaramente vedere che questo non era un errore. Dato che il Gruppo scientifico dell’Influenza pandemica sulla modellazione fornisce diverse illustrazioni circa i ricoveri ospedalieri e i decessi e li raggruppa in non vaccinati, quelli che hanno ricevuto una dose e quelli che ne hanno ricevute due.

Le illustrazioni mostrano chiaramente che nella fase di picco prevista per la terza ondata ci saranno circa 300 morti al giorno, e i completamente vaccinati ne rappresenteranno circa 250. Mostrano anche che i completamente vaccinati rappresenteranno circa il 60-70% dei ricoveri ospedalieri dovuti alla presunta malattia da Coronavirus.

Ma come può essere? Il documento afferma chiaramente che la terza ondata sarà colpa soprattutto dei bambini e di coloro che hanno rifiutato il vaccino, quindi sicuramente la maggiore parte delle morti dovrebbe riguardare questi ultimi. Visto che non è così, ciò che abbiamo qui è l’ammissione che questi vaccini sperimentali sono essenzialmente superflui e non funzionano. Ma questo ci riporta di nuovo alla questione del perché mai le autorità sono così ansiose di vaccinare ogni uomo, donna e bambino.

Una delle possibili ragioni è la loro brama di imporre un’identità digitale travestita da passaporto vaccinale. Un’altra è naturalmente che il governo e la sua cerchia di consulenti scientifici stanno tutti per fare fortuna grazie al programma di diffusione dei vaccini Covid, dato che possiedono importanti azioni in aziende farmaceutiche.

Il “passaporto vaccinale” farà sì che milioni di persone, che altrimenti direbbero di no ai vaccini sperimentali Covid, ora lo accetteranno perché convinti che questo restituirà loro la libertà. La preoccupazione per le varianti farà anche crescere i guadagni delle autorità attraverso le loro azioni di aziende farmaceutiche a seguito dell’inevitabile richiesta di richiami annuali o addirittura semestrali dei vaccini.

Ci sono naturalmente molte altre ragioni che potrebbero spiegare il motivo per cui le autorità sono così desiderose di vaccinare ogni uomo, donna e bambino, ma abbiamo bisogno di prove solide per sostenerle (se le avete, per favore inviatele a contact@theexpose.uk). Ma abbiamo prove solide a sostegno dell’introduzione di un’identità digitale mascherata da “passaporti vaccinali” e a sostegno della nostra affermazione che il governo e la sua cerchia di consulenti scientifici hanno quote importanti in aziende farmaceutiche (vedi qui e qui).

Concludiamo con la nostra ultima prova a sostegno delle nostre affermazioni che questo non finirà il 21 giugno 2021. La sezione 51 del documento “Summary of further modelling of easing of restrictions – Roadmap Step 2” afferma quanto segue: “È possibile che un’estate di bassa prevalenza sia seguita da un sostanziale aumento dell’incidenza nell’autunno e nell’inverno successivi. Una bassa prevalenza alla fine dell’estate non dovrebbe essere presa come un’indicazione che il SARS-CoV-2 si sia ritirata o che la popolazione abbia livelli di immunità abbastanza alti da prevenire un’altra ondata“.

È tutto lì, nero su bianco, la stagionalità sarà usata per creare l’illusione di una terza ondata di cui saranno incolpati i bambini e coloro che hanno rifiutato il vaccino, al fine di giustificare la vaccinazione dei bambini e imporre “passaporti vaccinali” alla società. Ma la maggior parte dei decessi si verificherà in coloro che sono completamente vaccinati, quindi verrà incolpata una nuova “preoccupante variante ” per giustificare l’introduzione di vaccinazioni annuali o biennali Covid-19.

La domanda è: perché? Perché non si tratta di un virus, ma di controllo – non l’avete ancora capito?

 

Link: https://dailyexpose.co.uk/2021/04/11/uk-government-model-states-the-fully-vaccinated-will-dominate-deaths-in-3rd-wave-and-they-will-blame-children-and-unvaccinated-for-it/

27 aprile 2021

 

La sconfitta della sollevazione proletaria

Viva la Resistenza!

brigate garoibaldi


1943/’45: la resistenza partigiana e la rivolta operaia presentarono il conto alla dittatura fascista. In quella rivolta, di cui fu prima protagonista la giovane generazione di allora, non viveva però solamente un’aspirazione democratica. Viveva la volontà di farla finita con la borghesia italiana che si era servita del fascismo. Viveva la volontà di rovesciare il capitalismo e di imporre il potere dei lavoratori. Era la speranza della “rossa primavera” delle canzoni partigiane.


LA RESISTENZA TRADITA DA STALIN E TOGLIATTI

Quella volontà fu tradita. Stalin aveva pattuito con gli imperialismi vincitori una spartizione in zone d’influenza. L’Italia doveva restare nel campo capitalista, in Occidente, per gli interessi della burocrazia del Cremlino, per il suo quieto vivere. Il PCI di Togliatti fu fedele esecutore della volontà di Mosca (e non poteva essere altrimenti). La Resistenza partigiana fu dunque subordinata alla collaborazione con la DC e coi partiti borghesi (il CLN come “fronte popolare”), dando a questi poteri di veto. I governi di unità nazionale tra DC e PCI nell’immediato dopoguerra furono lo sbocco di questa linea e la proseguirono: disarmarono i partigiani, restituirono le fabbriche ai capitalisti (Valletta), reinsediarono i vecchi prefetti, amnistiarono persino gli sgherri fascisti (amnistia del ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti del 1947). Fu il tradimento della Resistenza. La Costituzione del 1948, pattuita tra DC e PCI, declamando principi progressisti, serviva a mascherare questo tradimento. Come disse Piero Calamandrei, “una rivoluzione promessa in cambio di una rivoluzione mancata”. Intanto le classi capitaliste, restaurato il proprio potere, cacciarono il PCI all’opposizione (perché non ne avevano più bisogno) e passarono all’offensiva contro i lavoratori, le lavoratrici, i comunisti: reparti confino nelle fabbriche, repressione sanguinosa di manifestazioni sindacali, la lunga reazione degli anni ‘50. Di certo la mancanza di una alternativa alla sinistra del PCI capace di contendergli la direzione (tra gruppi e organizzazioni centriste che tragicamente e assurdamente invocavano Stalin per criticare il PCI) fu un fattore decisivo nella sconfitta della Resistenza.


L’AUTUNNO CALDO SVENDUTO AL COMPROMESSO STORICO

La politica di collaborazione di classe affossò ancora la rivoluzione sociale e le ragioni dei proletari quando, vent’anni dopo la Resistenza, una nuova generazione operaia rialzò la testa con la grande ascesa dell’autunno caldo e le sue conquiste sociali e democratiche (‘69-’76). Fu nuovamente il PCI a sbarrarle la via con una seconda edizione del compromesso storico governativo con la DC (‘76-’78): svolta sindacale di austerità e sacrifici (congresso dell’Eur della CGIL di Lama), subordinazione delle richieste operaie alle compatibilità del capitalismo, identificazione con lo Stato borghese. Il compromesso storico da un lato e soprattutto la disgregazione dell’estrema sinistra centrista dei primi anni ‘70 dall’altro (Lotta Continua, Potere Operaio, etc.), sullo sfondo del ripiegamento del movimento operaio, fornirono poi al terrorismo un bacino di reclutamento di centinaia di giovani che, in buona fede ma erroneamente, pensavano di rimpiazzare l’azione di massa per rovesciare la classe dominante con una "azione esemplare" diretta contro suoi singoli esponenti, reali o presunti. Una strategia oltre che sbagliata anche controproducente, che concesse terreno alla repressione dello Stato. Nei sindacati e nelle fabbriche chi si opponeva alle politiche di austerità e dei sacrifici veniva intimidito con l’accusa o il sospetto di fiancheggiamento dei terroristi, mentre la legislazione d’emergenza, con il pretesto del terrorismo, restringeva le libertà democratiche. DC e PCI usarono questa dinamica per isolare l’avanguardia di classe a vantaggio dell’unità nazionale attorno allo Stato del capitalismo italiano. Il risultato fu una demoralizzazione di massa, un lungo ripiegamento, una diffusa passivizzazione. Cui seguì l’offensiva frontale della FIAT e del padronato contro il movimento operaio sul piano sociale (ottobre 1980) e l’ascesa del craxismo sul piano politico. La seconda Repubblica, nata dal crollo del Muro di Berlino e dalle ceneri di Tangentopoli, sarà lo sbocco di questa deriva reazionaria, nel segno della progressiva cancellazione delle conquiste operaie.


UNA NUOVA RESISTENZA È NECESSARIA: PER UNA DIREZIONE RIVOLUZIONARIA

Molta acqua è passata sotto i ponti dalla Resistenza ad oggi. La “sinistra” della Seconda Repubblica (nelle sue varie risultanti trasformiste: DS, PD, PRC, PdCI, etc.) ha ereditato la natura riformista del PCI fino ad erigersi a diretta protagonista della politica capitalista e antioperaia italiana (governi Prodi e giunte locali). Per anni, anche da parte della sinistra cosiddetta “radicale” si è rimossa la centralità del lavoro. Il M5S, e la sua truffa populista nel nome dei “cittadini”, hanno beneficiato anche di questo, così come i sovranismi reazionari e nazionalisti. Per rimontare la china è necessaria una svolta. Non c’è il popolo dei cittadini, ci sono le classi. Salariati e capitalisti, padroni e operai, sfruttati e sfruttatori. O si sta da una parte o si sta dall’altra. Ridisegnare questa linea di confine è centrale per lo sviluppo della coscienza, e lo sviluppo della coscienza è inseparabile dalla lotta, a partire dall’opposizione alla classe capitalista e ai suoi governi.


NO ALL’UNITÀ NAZIONALE, PER IL FRONTE UNICO DI CLASSE E DI MASSA

Oggi la classe lavoratrice si trova priva di una propria rappresentanza politica proprio nel momento in cui il capitale ha chiamato al governo tutti i suoi principali partiti e il padronato si prepara alla peggiore offensiva nei luoghi di lavoro, a partire dallo sblocco dei licenziamenti. Mentre lavoratrici e lavoratori che portano avanti lotte esemplari, attraverso scioperi, picchetti e occupazioni, subiscono una violenta repressione da parte della polizia e dei servi dei padroni. Se il padronato stringe le file attorno alla propria piattaforma, la classe operaia deve rispondere con una politica uguale e contraria. Unità, radicalità, autodifesa non sono solo i mezzi per aprire uno spazio di liberazione al soffocamento delle lotte, dei diritti sindacali e delle condizioni di vita della classe lavoratrice, ma anche alla prospettiva di un ordine sociale alternativo a quello capitalista. Unire le lotte e l’azione dell’avanguardia, in funzione della costruzione di un’opposizione di massa, è il solo modo per rispondere alla repressione padronale e ai rigurgiti del fascismo, delle sue espressioni e provocazioni. Perché a nulla serve un antifascismo retorico, istituzionale/costituzionale, o democratico-umanitario. L’antifascismo è anticapitalista o non è.


ONORARE LA RESISTENZA, COSTRUIRE IL PARTITO RIVOLUZIONARIO

Ma c’è un’altra necessità fondamentale per dare voce oggi ad una prospettiva di progresso, e per non compiere gli errori del passato. C’è bisogno di costruire, controcorrente, un partito indipendente della classe lavoratrice, anticapitalista e rivoluzionario. Un partito che stia sempre e solo dalla parte dei lavoratori e delle masse sfruttate, delle loro ragioni immediate e storiche. Un partito che riconduca ogni lotta e rivendicazione immediata alla prospettiva della distruzione dello Stato borghese e della creazione di un governo delle lavoratrici e dei lavoratori, basato sulla loro forza ed autorganizzazione. Perché, oggi come nel 1945, l’unica vera alternativa alla barbarie del sistema capitalista è una alternativa rivoluzionaria e socialista, in Italia e nel mondo.

Il Partito Comunista dei Lavoratori è impegnato ogni giorno in questa impresa, l’unica all’altezza delle migliori aspirazioni partigiane. Per questo noi oggi, nel ricordare le potenzialità rivoluzionarie della Resistenza partigiana, rivendichiamo la costruzione di ciò che allora mancò: il partito della rivoluzione socialista.

Partito Comunista dei Lavorator

26 aprile 2021

 

La comunicazione, ci spinge sulle notizie falsate in modo criminale ma, abbellite per attirare l'attenzione al soldo NAZI-USASion