Decreto sicurezza bis: dalle multe alle ong fino alla stretta sulle manifestazioni, ecco cosa cambia
Sanzioni inasprite anche nel caso di manifestazioni
pubbliche o sportive. Le critiche: “Manca presupposto urgenza, solo
propaganda”. Associazioni in piazza per protestare.
Immagine di repertorio
di Eleonora Camilli
Il governo ha messo la fiducia sul Decreto sicurezza bis (dl 53 in materia di immigrazione e ordine pubblico). Ad annunciarlo è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. Il testo dovrebbe essere approvato oggi, per poi passare di nuovo al Senato per l’approvazione definitiva.
Il decreto, che scade il 13 agosto, interviene su diversi temi: innanzitutto sul salvataggio in mare, inasprendo le sanzioni per le ong che operano nel Mediterraneo. Ma una parte del provvedimento è anche dedicata alla regolamentazione delle manifestazioni. Per questo il decreto sicurezza bis è aspramente criticato da mesi, ed oggi, mentre in aula si svolgerà la votazione, è stata programmata una manifestazione a Montecitorio di diverse associazioni.
Il governo ha messo la fiducia sul Decreto sicurezza bis (dl 53 in materia di immigrazione e ordine pubblico). Ad annunciarlo è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. Il testo dovrebbe essere approvato oggi, per poi passare di nuovo al Senato per l’approvazione definitiva.
Il decreto, che scade il 13 agosto, interviene su diversi temi: innanzitutto sul salvataggio in mare, inasprendo le sanzioni per le ong che operano nel Mediterraneo. Ma una parte del provvedimento è anche dedicata alla regolamentazione delle manifestazioni. Per questo il decreto sicurezza bis è aspramente criticato da mesi, ed oggi, mentre in aula si svolgerà la votazione, è stata programmata una manifestazione a Montecitorio di diverse associazioni.
In tutto, il dl si compone di 18 articoli,
divisi in due parti: il contrasto all’immigrazione irregolare e le
disposizioni relative all’ordine pubblico. Il testo, passato per le
Commissioni, è stato modificato. Tra le novità più rilevanti, le multe
da 150 mila fino a un milione di euro per le ong che non rispettano il
divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali
italiane. Inoltre se il capitano della nave non si ferma davanti allo
stop della Guardia costiera viene immediatamente arrestato e può andare
incontro a una sanzione da 10 mila a 50 mila euro (articolo 2). Nel caso
in cui il capitano non sia in grado di pagare la multa, devono
risponderne armatore e proprietario della nave. E’ previsto il sequestro
della nave e la confisca, in questo caso l’imbarcazione diventa
proprietà dello Stato.
L’articolo 3 inasprisce le pene relative al reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, mentre l’articolo 4 prevede uno stanziamento di circa due milioni di euro per il Fondo rimpatri. Nella seconda parte, quella relativa all’ordine pubblico, vengono inasprite le pene per oltraggio
e resistenza a pubblico
ufficiale. Per quanto riguardo eventi e manifestazioni il Daspo viene
previsto per “coloro che risultino denunciati per aver preso parte
attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di
manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano
incitato, inneggiato o indotto alla violenza”, per chi, anche
all’estero, ha partecipato a episodi di violenza o per chi è stato
denunciato, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei 5 anni
precedenti.L’articolo 3 inasprisce le pene relative al reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, mentre l’articolo 4 prevede uno stanziamento di circa due milioni di euro per il Fondo rimpatri. Nella seconda parte, quella relativa all’ordine pubblico, vengono inasprite le pene per oltraggio
Sanzioni più dure sono previste anche nel caso di episodi di violenza durante manifestazioni pubbliche.
Per l’Asgi, è "evidente la mancanza dei
requisiti di necessità ed urgenza”, ma con l’ipotesi di decreto legge,
spiega l’organizzazione in una nota “si persegue pervicacemente nella
strada intrapresa e, addirittura, si decide di portare la guerra agli
esseri umani anche in acque internazionali sbeffeggiando le convenzioni
internazionali in materia di ricerca e soccorso in mare”.Per questo il
provvediemnto è definito l’ “ennesimo attacco al rispetto della vita
umana, ai diritti e alle libertà fondamentali”. Le organizzazioni del
Tavolo asilo hanno addirittura disertato le audizioni dopo che era stato
revocato l’invito a partecipare all’ong Sea Watch. Anche per Filippo
Miraglia di Arci “è un decreto che non ha i presupposti di
straordinarietà ed emergenza: siamo nel periodo in cui Italia ed Europa
accolgono meno persone in assoluto. E’ solo propaganda per
criminalizzare il salvataggio in mare. Il metodo usato è quello che
usavano i nazisti con gli ebrei, non solo perseguitando loro ma anche
chi cercava di salvarli. Marco Bertotto, di Medici senza frontiere,
ricorda che nell’ultimo anno “ci sono stati 19 incidenti e stalli in
mare che hanno coinvolto più di 2496 persone, uomini donne e bambini
vulnerabili, trattenuti in mare per 165 giorni totali, ovvero 4 mesi che
hanno provocato solo inutile sofferenza senza che nessun concreto
risultato fosse raggiunto”. “I dati dicono che con le ong in mare si
registra 1 partenza su 6 partenza, le altre 5 avvengono quando il mare è
sprovvisto di assetti. Questa è la pietra tombale sulla narrazione del
pull factor e dei porti chiusi mentre continua ad ad aumentare il tasso
di mortalità nel Mediterraneo. Il decreto - conclude - infligge
ulteriori inutili sofferenze”. Oggi dalle ore 16 alle 22 le associazioni
saranno in piazza Montecitorio per protestare. “Dobbiamo farci sentire
fin nelle aule, far si che il nostro messaggio giunga alle orecchie dei
parlamentari - scrive Baobab Experience sul suo profilo Facebook -.La
parteciapzione di tutti e tutte alla mobilitazione è fondamentale, in
qualsiasi momento si riesca ad arrivare in piazza. Abbiamo iniziato a
costruire un percorso insieme un mese fa, oggi è ancora più importante
esserci con le proprie idee e proposte”.
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